“La nostra quarantena” al Festival del Cinema di Pesaro

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L’edizione “50+1” della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro omaggia Pier Paolo Pasolini nel quarantesimo anniversario della sua morte, riflette, attraverso incontri e tavole rotonde, sul cinema degli anni dieci del secondo millennio e, come sempre, presenta film di giovani autori con tematiche fortemente legate alla realtà contemporanea.


In questo contesto prestigioso, avverrà il debutto dell’ultimo film di Peter Marcias: La nostra quarantena prodotto da Capetown srl, in collaborazione con Fondazione Anna Ruggiu, Ultima Onda, il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e il patrocinio di Sardegna Solidale. Interpretato da Francesca Neri e Moisè Curia, sceneggiato da Gianni Loy, il lungometraggio riprende una storia incredibile accaduta a Cagliari, nella zona del porto.
Nel 2013, l’equipaggio della nave Kenza, sequestrata in porto e praticamente abbandonata dal suo armatore, si rifiuta di scendere dall’imbarcazione: un vero e proprio “sciopero” per recuperare gli stipendi mai pagati dal proprietario della nave. Per quasi un anno i lavoratori del mare resistono, supportati dal sostegno delle istituzioni sarde, della Caritas, di associazioni e privati che forniscono loro viveri, gasolio, assistenza medica. L’episodio mette in evidenza i danni della crisi economica con comportamenti insensati di imprenditori improvvisati e cialtroni, ma anche il senso di solidarietà che nasce nei confronti dei più deboli e sfortunati da parte di chi ha conservato la sensibilità, andando oltre la rabbia quotidiana.
Marcias prosegue il suo discorso sul lato debole della società, sugli egoismi, ma anche sugli atteggiamenti sorprendenti della gente comune. Una docente (interpretata da Francesca Neri) romana che invia un suo studente a fare una ricerca sul campo sul gruppo degli “autosequestrati”. Come reagirà un giovane che sente già sulla propria pelle l’ansia di un futuro lavorativo incerto e che vede nei marinai della Kenza un’esemplare ingiustizia sociale?
È questo il forte quesito del film.

Il ricercatore è interpretato da Moisè Curia il quale, nonostante la giovane età, presenta un curriculum notevole con alle spalle lavori con i fratelli Taviani (Maraviglioso Boccaccio),Daniele Ciprì (La buca), oltre a successi televisivi popolari come la serie di Braccialetti rossi e, in questo caso, si è confrontato con la professionalità di Francesca Neri, in un ruolo diverso da quelli tipici da lei impersonati. Le riprese sono state realizzate, nella maggior parte, nel capoluogo sardo e, come afferma il regista: “Su quella nave la città di Cagliari sembra lontana, il mondo è solo un’ombra fugace”. La nostra quarantena, dopo la prima proiezione a Pesaro, sarà distribuito in autunno da CinecittàLuce.

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