“L’Estate di Gino”: all’Auditorium Lilliu di Nuoro il film su don Gino Rigoldi

admin FILM INDUSTRY

Mercoledì 9 ottobre, ore 9,30
Auditorium ISRE Giovanni Lilliu, Nuoro

Proiezione del film documentario L’Estate di Gino, di Fabio Martina
Sarà presente don Gino Rigoldi, protagonista della pellicola; interverranno il sindaco di Nuoro Andrea Soddu e il direttore generale dell’ISRE Manuel Delogu.

La pellicola è una coproduzione (Italia 2018, durata: 78’) Circonvalla Film, Habanero, Noura, Nitrato Film, Moovie, realizzato  in collaborazione con Sardegna Film Commission.

L’Estate di Gino è un docufilm che racconta l’estate trascorsa in Sardegna da Don Gino Rigoldi – cappellano prossimo alla pensione dell’Istituto di Detenzione Minorile di Milano Beccaria – con gli ex detenuti e i giovani incensurati di cui si prende cura e che porta con sé in vacanza.

Nella splendida cornice dell’Isola passano insieme le loro giornate al mare, a giocare a pallone, a nuotare, a camminare, a chiacchierare; tra uno scherzo, una risata, una discussione animata, conosciamo questi ragazzi – provenienti da tutte le parti del mondo, che ci racconteranno ciò che è stato e quello che sarà della loro vita, facendo emergere il desiderio di ricominciare, di riscattarsi, per poter essere finalmente liberi.

Mostrando la relazione affettiva tra Gino e i suoi “figli”, L’Estate di Gino non è solo un omaggio a questo prete che ha dedicato la sua vita agli altri, soprattutto si pone come una profonda e poetica riflessione sul vero senso di paternità in un’epoca priva di sostanziali punti di riferimento.

A metà tra osservazione e ricostruzione, il documentario racconta un Gino Rigoldi inedito nel rapporto con i ragazzi di cui si prende cura, nella sua intimità, per far emergere l’uomo e il suo immenso sogno, l’incrollabile fede che diviene proposta di un umanesimo più vicina agli uomini, ai suoi bisogni e ai suoi desideri di dignità e giustizia. Raccontare don Gino vuol dire anche interrogarsi su che cosa significa credere oggi in qualcosa che superi la quotidianità, in un progetto universale di amore, mettendo in relazione le espressioni, i gesti, le parole dei protagonisti con i bellissimi sfondi della Sardegna che assurgono a u dimensione simbolica.

Il regista. Brindisino da parte di padre e di madre, autore di documentari e di film di fiction, Fabio Martina, dopo una laurea in filosofia, la frequentazione della Scuola del Cinema di Milano e una lunga collaborazione con l’azienda Rai nell’area regia, firma e produce audiovisivi nella Milano vibrante dei primi anni del 2000. I suoi lavori trattano di temi sociali, etici e filosofici e mettono in discussione i cliché e gli stereotipi della società moderna. Del suo primo film, ha scritto così il critico Grossini del Corriere della Sera: “A due calci dal paradiso”, piccolo cult. Insegna cinema all’Università degli Studi di Milano. Nell’autunno del 2017, esce nelle sale cinematografiche il suo primo lungometraggio di finzione dal titolo “L’assoluto Presente”, prodotto da Circonvalla Film con il sostegno di Fondazione Cariplo, distribuito nei cinema da Scrittoio.

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