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Il bilancio del cinema Made in Sardegna dopo il Festival di Cannes

admin FESTIVAL

In attesa di presentare  “I giganti” di Bonifacio Angius al Concorso della  74/a edizione del Festival di Locarno (4 – 14 agosto), la Sardegna ha lasciato il segno anche al Festival di Cannes, dove è stato presentato alla Quinzane il documentario “Futura” diretto da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher.

“Futura” è un’inchiesta collettiva svolta da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher con lo scopo di esplorare l’idea di futuro di ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni incontrati nel corso di un lungo viaggio attraverso l’Italia, che ha avuto anche la sua tappa in Sardegna dove è stato sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission della Regione Autonoma della Sardegna.

Il film è un ritratto del Paese osservato attraverso gli occhi di adolescenti che raccontano i luoghi in cui abitano, i propri sogni e le proprie aspettative tra desideri e paure.

«Nel realizzare l’inchiesta abbiamo viaggiato attraverso l’Italia, dal nord al sud, senza un criterio scientifico o sociologico, ma seguendo suggestioni e associazioni libere così da raccontare la diversità dei ragazzi, le diverse provenienze a creare un mosaico eterogeneo e dissonante che restituisce un’idea della temperatura del nostro Paese. Nell’atto di desiderare e immaginare il proprio futuro conta molto dove vivi, dove sei nato: questa tensione origina punti di vista molto differenti, territorialmente connotati. Il film viaggia lungo l’Italia per dare conto delle diverse prospettive» dichiarano i registi.

Prodotto da Avventurosa e Rai Cinema, uscirà in sala in autunno.

La Sardegna ha raccolto anche un premio prestigioso, portato a casa dal produttore  cagliaritano Massimo Casula con la sua società di produzione Zena Film,  grazie a “Cent’anni” di Maja Doroteja Prelog premiato con il Docs-in-Progress Award tra le 32 opere internazionali presentate per questa edizione.

Cent’anni” è una confessione personale sull’impatto della malattia su una relazione, che segue il partner di Prelog, Blaž, un sopravvissuto alla leucemia che intraprende uno straordinario viaggio in bicicletta per guarire dall’esperienza traumatica. La giuria lo ha descritto come «un passo coraggioso in un viaggio sconosciuto che si tuffa nella lotta di una coppia attraverso una lotta per la vita e l’amore, con un promettente approccio cinematografico» ed ha ricevuto l’attenzione anche di Variety, una delle testate più prestigiose al mondo che ha segnalato l’opera al pubblico internazionale.

Il film è prodotto da Rok Biček (Cvinger Film, Slovenia), Alessandro Leone (Agresywna Banda, Polonia) e Massimo Casula (Zena Film, Italia). È stato presentato come parte del CIRCLE Women Doc Accelerator Showcase.

«Sono molto lieto di questo riconoscimento ottenuto da Zena Film a Cannes – dichiara il produttore Massimo Casulaperché si tratta di un film in cui la mia produzione ha creduto fin dal primo momento e con una tematica che ci sta molto a cuore. E’ stata una grande sfida produttiva internazionale e “on the road” in bicicletta, che ci sta dando grandi soddisfazioni grazie ad una talentuosa regista e ai due compagni di viaggio – Rok ed Alessandro – che coproducono il progetto per la Slovenia e per la Polonia».

Grande attenzione sulla Croisette anche al tema della sostenibilità ambientale, grazie a varie iniziative che hanno visto la partecipazione della Sardegna Film Commission, tra cui si segnala la conferenza annuale promossa da Green Film Shooting e ECO Prod,  dedicata all’impatto delle più avanzate tecnologie  sulla gestione dei set, alla estensione della categoria di sostenibilità al sociale e al dibattito intorno alle diffuse azioni del cosiddetto “greenwashing”. I professionisti del cinema e i rappresentanti dei fondi a sostegno delle produzioni cinematografiche si sono confrontati su questi temi e la Sardegna è stata ancora una volta indicata come best practice.

La direttrice della Sardegna Film Commission, Nevina Satta, insieme al produttore Giovanni Pompili di Kino Produzioni, hanno presentato il caso esemplare del film di prossima uscita “Dryland” di Aga Woszczynska, girato in Sardegna grazie ai fondi della Regione Sardegna e finanziato dal MIC, con il supporto di Eurimages, PFI – Polish Film Institute e Fondazione Sardegna Film Commission. «Sono orgoglioso che il nostro costante lavoro di ricerca, investimento e impegno economico per lo sviluppo del cinema “Made in Sardegna” porti risultati così prestigiosi a livello internazionale – dichiara Andrea Biancareddu, assessore regionale alla Cultura e alla Pubblica Istruzione – Grazie all’impegno dei nostri uffici e della Film Commission nonché grazie al sostegno garantito con la legge Cinema siamo in grado di investire in sicurezza sui talenti sardi, sulle nuove realtà produttive, sulla formazione delle nuove generazioni di professionisti e sulle relazioni istituzionali consolidate, che consentono di portare la nostra isola nel mondo.

Siamo felici che questi risultati arrivino parallelamente alla riapertura delle sale e delle arene estive nell’isola, consentendo ai tanti operatori di ritrovare i propri spettatori nei paesi e nei centri isolani e al pubblico di ritrovare nel grande schermo la magia della settima arte grazie alla nuova circuitazione dei film di autori come Mario Piredda, Salvatore Mereu, Gianfranco Cabiddu, Peter Marcias  e tanti altri, le cui opere erano state presentate online durante i mesi di lockdown».