La Sardegna a Venezia con i progetti di Peter Marcias e Nicola Contini, tra Giornate degli autori, Premio MigrArti e impegno green

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Dal 2 settembre la Fondazione Sardegna Film Commission sarà presente al Padiglione Italia e al Venice Production Bridge – il prestigioso spazio dedicato alla presentazione e allo scambio di progetti inediti di film e work in progress – per promuovere i talenti e le splendide location isolane, nonché favorire le occasioni di incontro tra professionisti del Cinema Made in Sardegna, produttori e distributori interessati allo sviluppo di progetti sull’Isola.

Due gli appuntamenti in agenda dove il cinema sardo è protagonista: a partire da domenica 4 settembre con la proiezione in anteprima del cortometraggio “ASI STANALA SIENA – BUONGIORNO RESTELICA” di Nicola Contini, nella sezione Premio MigrArti presieduta dal regista Ferzan Özpetek.

Mentre martedì 6 settembre le Giornate degli Autori presenteranno in anteprima le prime immagini del film documentario “Silenzi e parole Silenzi e Parole del regista Peter Marcias, alla presenza del regista, di Giorgio Gosetti (delegato Giornate Degli Autori) e di Nevina Satta (Direttrice Fondazione Sardegna Film Commission). Seguirà un aperitivo di networking dedicato al cinema Made in Sarsegna offerto dalla Fondazione.

Continua inoltre l’impegno della Sardegna Film Commission a favore della sostenibilità e della lotta al cambiamento climatico, che parteciperà, lunedì 5 settembre, alla Conferenza Internazionale di Film4Climate dedicata alla tutela dei luoghi patrimonio dell’umanità. All’incontro, oltre alla Sardegna parteciperanno tra gli altri Lawrence Bender (produttore di molti film di Tarantino), Lamberto Mancini (Presidente Touring Club Italia) e Lucia Grenna, (responsabile del programma Connect4Climate, World Bank Group).

 

“ASI STANALA SIENA – BUONGIORNO RESTELICA”, di Nicola Contini, è stato selezionato tra oltre 600 progetti presentati per il bando del MIBACT “Migrarti”, nato per favorire quanto più possibile la conoscenza delle culture dei nuovi italiani e riconoscere le varie realtà che nel nostro Paese si occupano di quei popoli migranti che fanno ormai parte integrante dal punto di vista umano, economico, culturale e lavorativo del tessuto sociale del sistema Paese.

Il documentario sviluppato dall’ Associazione Culturale Paesaggi di Famiglia di Cagliari è stato realizzato grazie alla collaborazione con la società Mommotty e racconta la vicenda personale di Habilj, un ragazzo di origine gorana.

Il film si propone di raccontare, attraverso le emozioni, i sentimenti, i progetti e le azioni viste nel loro nascere Habilj e il microcosmo legato alla diaspora gorana, una minoranza etnico – linguistica del Kosovo che si è ricostituita a Siena e nella sua provincia. Ma la storia di Habilj è anche una storia di riscatto sociale e di formazione attraverso lo studio e una diversa rappresentazione di sé che ha permesso al nostro protagonista, durante questi anni, di trasformare la propria condizione da immigrato e lavoratore poco qualificato a studente universitario e ora, finalmente, infermiere. Il documentario ci permetterà inoltre di conoscere e osservare da vicino, attraverso un apposito shooting a Restelica, in Kosovo, anche la specificità della vita e delle tradizioni della comunità gorana di cui Habilj fa parte, con uno sguardo partecipe e vicino al nostro protagonista e alla sua famiglia.

 

Silenzi e Parole del regista Peter Marcias, analizza invece il confronto due realtà: la Quaresima dei Frati Cappuccini e la Queeresima dell’Associazione Arc. Da una parte i riti cristiani seguiti da un pubblico numeroso e devoto, dall’altra giovani e non giovani che cercano di portare avanti con passione un’idea di civiltà. Sullo stesso piano sono uomini e donne dell’Italia moderna, individui qualunque che attraverso un impegno concreto cambiano qualcosa in meglio della nostra nazione, l’Italia.

«Mentre giravo La Nostra Quarantena – dice Peter Marcias – ho sentito parlare delle iniziative dell’associazione Arc che da anni si batte in Sardegna per i diritti glbt e mi ha incuriosito la parola Queeresima. Quaranta giorni di attività sul territorio sardo volte a sensibilizzare il cittadino su tematiche riguardanti l’omosessualità, le malattie sessualmente trasmissibili, l’omofobia, che culmina con una fiaccolata per le vie della città. Nella Quaresima i Frati Cappuccini del convento di S. Ignazio invece attraverso la preghiera e l’aiuto concreto, tutti i giorni sostengono famiglie intere e persone che hanno perso la fiducia in loro stessi e nel prossimo, avvicinandoli a Dio attraverso il silenzio. Da questo l’idea di raccontare un’Italia sotterranea, un luogo di confronto fatto da due entità ben definite. Mi sono trovato di fronte una “Chiesa” nuova e una “società” nuova. A partire dalla raccolta di numerose interviste, dibattiti, soprattutto incontri pubblici e privati, ho affrontato questo film come un viaggio, ho scavato all’interno della vita segreta e le passioni di questi individui. Ho trovato una nuova idea di democrazia».

Girato interamente a Cagliari nell’arco di due anni, il progetto ancora in lavorazione, è prodotto da Capetown Film con supporto della Fondazione Sardegna Film Commission e uscirà nella sale nel 2017 distribuito da Istituto Luce-Cinecittà.